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Ricercatore IEO

I talenti della Ricerca – Donato Moschetta

Donato Moschetta lavora presso i laboratori del Monzino dove studia i meccanismi molecolari coinvolti nello sviluppo e nella progressione della stenosi valvolare aortica, la patologia più comune  della valvola aortica. In particolare, sta approfondendo le differenze di genere che portano allo sviluppo della patologia nell’uomo e nella donna.

  • Come sei diventato un ricercatore?

La mia esperienza in ricerca biomedica ha avuto inizio sei anni fa, durante il tirocinio per la laurea magistrale. Durante questo periodo al Monzino ho avuto l’opportunità di affinare le mie competenze tecniche, oltre che sperimentare realmente lo sviluppo di un progetto di ricerca dall’idea, alla sperimentazione per poter validare l’ipotesi. Fin da questa prima esperienza, il mondo della Ricerca mi ha affascinato a tal punto, da proseguire la mia carriera come ricercatore. L’idea di poter ogni giorno dare il mio contributo alla conoscenza della patologia di cui mi occupo e di poter essere d’aiuto ai pazienti mi spinge a confermare quotidianamente la mia scelta.

  • Come ci si sente quando si scopre qualcosa di nuovo?

Spesso nel nostro lavoro si può cadere nello sconforto di non essere sulla via giusta, poiché dietro ogni scoperta, anche la più piccola, si celano moltissimi tentativi. Perciò il sentimento che prevale dopo una nuova scoperta è la gratificazione a cui segue una nuova iniezione di fiducia nel proprio lavoro e la carica per poter continuare senza mai fermarsi.

  • Quanto è importante avere fiducia nella Ricerca?

La fiducia nella ricerca è fondamentale, è grazie ai continui studi che possiamo scoprire  nuove terapie in grado di curare le patologie che ancora colpiscono molte persone nel mondo.

  • Quanto è importante il sostegno dei nostri donatori?

La Ricerca è la base della conoscenza, e la conoscenza precede il progresso. Ai donatori chiedo di continuare a credere nel nostro incessante lavoro di scoperta perché solo così potremo tenere viva la speranza di scoprire nuove terapie. Ad esempio, il mio progetto sulla stenosi valvolare aortica punta ad identificare i meccanismi molecolari attivati nella patologia, con lo scopo ultimo di poter offrire una terapia farmacologica sostitutiva a pazienti per cui l’unica via di sopravvivenza è rappresentata dal trattamento chirurgico di sostituzione valvolare.

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Ai donatori chiedo di continuare a credere nel nostro incessante lavoro di scoperta perché solo così potremo tenere viva la speranza di scoprire nuove terapie.

Donato Moschetta ricercatore Monzino