Michela Lupia

Ricercatrice dell’Unità di Ricerca in Ginecologia Oncologica presso l'Istituto Europeo di Oncologia
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I talenti della Ricerca – Michela Lupia

Michela Lupia è ricercatrice post doc dell’Unità di Ricerca in Ginecologia Oncologica presso l’Istituto Europeo di Oncologia.

Puoi spiegarci qualcosa della tua ricerca?

Mi occupo di carcinoma ovarico e in particolare delle cellule staminali che si ritiene abbiano un ruolo fondamentale non solo nell’insorgenza ma anche nella progressione del carcinoma ovarico, soprattutto nel conferirgli quelli che sono i tratti più aggressivi della malattia.

In particolare, in questi anni mi sono occupata dello studio di una particolare proteina, chiamata CD73 che abbiamo dimostrato, in un lavoro pubblicato nel 2018 sulla rivista Stem Cell Reports, essere in grado di mediare alcune delle principali proprietà biologiche delle cellule staminali cancerose, tra cui la capacità di auto-rinnovarsi, processo noto come self-renewal, e la capacità di dare inizio al tumore (tumor-initiation). Abbiamo inoltre osservato che CD73 è implicato nella regolazione di diversi geni coinvolti in due processi distintivi delle cellule staminali cancerose, ovvero la multipotenza e la transizione epitelio-mesenchimale, un fenomeno attraverso il quale le cellule tumorali acquisiscono maggiore aggressività e migliore capacità invasiva.

In base ai risultati ottenuti in questi anni, nel progetto di Ricerca che ho proposto quest’anno intendo occuparmi dello studio della proteina CD73 come possibile target per una strategia terapeutica mirata all’eradicazione del carcinoma ovarico e in particolare di tutte quelle componenti legate alla staminalità della malattia che spesso sono responsabili della chemioresistenza associata a questa patologia.

Qual è il tuo percorso di studi?

Sono laureata in Scienze Biologiche presso l’Università della Calabria di Cosenza. Durante gli anni di università non sapevo se intraprendere la strada della Ricerca ma durante l’ultimo anno di tesi, quando ho iniziato a frequentare il laboratorio, è stato subito chiaro che quella era la mia strada. Subito dopo la laurea ho fatto il dottorato di ricerca presso l’Università Magna Grecia di Catanzaro in oncologia sperimentale e ho studiato anche per un breve periodo all’estero. Dal 2012 sono in IEO.

Da quanto tempo ti occupi di Ricerca e com’è strutturato il tuo attuale team?

In IEO ho sempre lavorato nel team del Dottor Cavallaro dove al momento siamo in 6. Siamo un team multidisciplinare, ci occupiamo tutti di carcinoma ovarico e cellule staminali ma ognuno segue un progetto ben definito e analizza determinati aspetti della patologia. In questi anni mi sono occupata non solo delle cellule staminali ma anche della caratterizzazione dei campioni primari delle pazienti.

Abbiamo puntato molto a studiare dei modelli che siano quanto più vicini possibile alla patologia reale. Il mio è un contatto indiretto con le pazienti ma la collaborazione è fondamentale. Sia con il reparto di ginecologia che con la biobanca. Sono felice di far parte di questo gruppo di lavoro molto sinergico ma il ringraziamento più grande va alle pazienti che danno il loro consenso per partecipare al nostro studio. Non mi stancherò mai di ringraziarle perché nel momento peggiore della loro vita hanno comunque a cuore la Ricerca, tanto del mio lavoro lo devo sicuramente a loro.

Quanto è importante il sostegno dei nostri donatori?

Ci tengo davvero a ringraziare tutti i donatori che attraverso Fondazione IEO-MONZINO ETS sostengono il mio lavoro come ricercatrice. Per chi fa il nostro lavoro è fondamentale avere un supporto continuativo perché la Ricerca ha bisogno di tempo e continuità per poter raggiungere dei traguardi importanti.

Quanto è importante avere fiducia nella Ricerca?

L’obiettivo per chi fa Ricerca, e soprattutto per chi fa ricerca oncologica, è sempre il benessere dei pazienti. Per questo dobbiamo imparare a conoscere a fondo la malattia per poi imparare ad affrontarla e sconfiggerla nel modo migliore possibile. Questo è possibile grazie al contributo e alla passione di tutti. Un uomo è libero solo se conosce e se vogliamo essere capaci di affrontare il mondo bisogna conoscerlo. La Ricerca è un modo bellissimo per farlo.

La borsa di studio di Michela Lupia è stata finanziata attraverso i Contributi da Fondi Vincolati. Con questi fondi finanziamo iniziative mirate, come Borse di Studio per giovani ricercatori, in linea con le condizioni stabilite di destinazione e/o vincolo.
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La continuità è fondamentale perché per far bene Ricerca serve tempo. I donatori hanno un ruolo fondamentale perché se loro credono in noi, per noi è anche più facile credere in quello che facciamo e le piccole rinunce che abbiamo fatto negli anni non ci pesano poi così tanto.  Il fatto che le persone credano in noi è uno stimolo per continuare a fare e a fare bene.
Michela Lupia
Ricercatrice dell’Unità di Ricerca in Ginecologia Oncologica presso l'Istituto Europeo di Oncologia