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di Prof. Filippo De Marinis, Direttore Divisione di Oncologia Toracica, IEO
e Dott.ssa Carla Corvaja, Divisione di Oncologia Toracica, IEO
La rivoluzione dei nuovi farmaci per la cura dei tumori polmonari
Tra le innovazioni farmacologiche più promettenti per la cura del tumore del polmone emergono i farmaci a bersaglio molecolare, o terapie target, e l’immunoterapia.
Le terapie target inibiscono selettivamente alterazioni genetiche specifiche delle cellule tumorali, responsabili della loro crescita e sopravvivenza, che fungono da bersaglio.
L’immunoterapia si avvale invece della capacità di “risvegliare” il sistema immunitario, stimolandolo a riconoscere e combattere il tumore. Entrambi gli approcci hanno dimostrato di migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita nei pazienti con tumore del polmone, con una buona tollerabilità: solo raramente si osservano tossicità gravi, che un prudente monitoraggio consente di riconoscere precocemente e trattare con successo.
Sulla scorta dei risultati incoraggianti osservati nella cura delle metastasi, la Ricerca è ora mirata a stabilire il ruolo di questi farmaci anche negli stadi precoci, prima o dopo la chirurgia radicale, in una strategia volta alla riduzione del rischio di recidiva della malattia operata.
L’impatto dei nuovi farmaci dipende strettamente da un’accurata selezione dei pazienti attraverso la formulazione di una diagnosi istologica e molecolare da parte del Patologo, condizione necessaria affinché Chirurgo, Oncologo e Radioterapista possano coordinarsi nella definizione della migliore strategia di cura. Questo avviene attraverso un approccio assistenziale multidisciplinare, in cui diverse figure professionali si confrontano per garantire un’offerta di trattamento personalizzata e olistica.
In questo scenario, la figura dello Psico-Oncologo rappresenta un supporto prezioso per la gestione degli aspetti emotivi e psicologici del paziente, alla ricerca di un equilibrio sempre nuovo nell’evolversi della malattia. La diagnosi di tumore stravolge la vita del malato e della sua famiglia, generando necessità di informazione e ascolto, cardini dell’alleanza terapeutica tra medico e paziente. Il desiderio crescente di partecipare consapevolmente al processo decisionale favorisce l’adesione del malato ai trattamenti e la gestione proattiva degli effetti collaterali.
Nell’attuale panorama di innovazioni terapeutiche, la sfida di IEO consiste nell’assicurare ai pazienti e ai loro familiari una presa in carico globale che fornisca tutti gli elementi dell’assistenza e permetta, quando possibile, un accesso precoce ai nuovi farmaci nell’ambito di protocolli sperimentali.
Il prossimo passo da compiere è portare avanti Progetti di Ricerca che stabiliscano il ruolo di questi farmaci anche negli stadi precoci del tumore, prima o dopo la chirurgia radicale, con l’obiettivo di ridurre il rischio di recidiva della malattia operata.
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