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Ricercatore IEO

I talenti della Ricerca – Stefania Faletti 

Stefania Faletti lavora come ricercatrice allo IEO grazie a una Borsa di Studio sostenuta dai donatori della Fondazione IEO-MONZINO. Si occupa di studiare il glioblastoma, un tumore cerebrale molto aggressivo. 

  • Come sei diventata una ricercatrice?

Ho scelto di fare Ricerca perché credo profondamente nel progresso della scienza e di quanto possa aiutare tutte le persone. La comunità scientifica avanza perché nessun laboratorio va avanti con le proprie forze. Tutti noi basiamo le nostre teorie e i nostri esperimenti sui risultati prodotti da qualcun altro nel mondo, ed è reciproco. Per questo passiamo tanto tempo a fare esperimenti quanto a leggere i risultati delle altre persone, capirli, discuterne con i colleghi e intrecciare collaborazioni con laboratori esterni, italiani e stranieri. È un lavoro sempre diverso, che ogni giorno richiede logica e creatività per interpretare i risultati ottenuti e capire quali devono essere le domande successivi e i miglior modi per poter rispondere. 

  • Spiegaci qualcosa in più sul tuo progetto

Durante il mio dottorato mi sono occupata di glioblastoma ed ho studiato il potenziale terapeutico di una molecola che inibisce l’attività di LSD1, che è un famoso regolatore epigenetico. I nostri risultati hanno dimostrato che questo inibitore riduce la crescita delle cellule staminali di glioblastoma e la loro capacità di autorinnovarsi e di sostenere la crescita del tumore. L’aspetto peculiare del glioblastoma è la sua eterogeneità, che fa sì che il tumore di ogni paziente reagisca diversamente alle terapie. 

L’obiettivo del mio progetto è capire quali sono i meccanismi molecolari che sostengono questa resistenza. Comprenderne meglio i meccanismi di resistenza permetterà ad un numero maggiore di pazienti di poter usufruire, in futuro, di terapie basate sull’inibizione di LSD1.

 

  • Quanto è importante la fiducia nella Ricerca?

La Ricerca di oggi è la cura di domani. La qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti di molti diversi tipi di tumori oggi è aumentata grazie al miglioramento delle nostre capacità diagnostiche e terapeutiche, che sono frutto dei risultati delle ricerche degli ultimi anni. Per questo dovremmo avere piena fiducia che la ricerca che svolgiamo oggi, che si avvale di strumenti sempre più avanzati, ci aiuterà sempre meglio a conoscere il cancro, e quindi a combatterlo. Questo è vero per tutti i tumori, e credo lo sia in special modo per un tumore così eterogeneo e mutevole come il glioblastoma.

  • Quanto è importante il sostegno dei nostri donatori?

Donare è un atto responsabile e generoso, ma fa del bene anche a noi stessi, perché la ricerca funziona come un boomerang: viene alimentata dalla generosità dei donatori, ma i suoi benefici tornano ai donatori stessi sotto forma di cure migliori. 

 

La Ricerca di oggi, è la cura di domani. 

Stefania Faletti, ricercatrice IEO