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Accesso più rapido alle cure con il passaporto genetico
Il Passaporto Genetico, vale a dire un Onco-chip che contiene i dati del DNA del tumore di ogni paziente, rende più facile e rapido l’accesso alle terapie innovative.
Succede allo IEO che si conferma come il centro italiano con il maggior numero di casi di cancro sequenziati: oltre 1500 nel 2019. Da pochi mesi IEO ha inoltre istituito un Molecular Tumor Board che interpreta i dati dell’Onco-chip e li integra con i big data delle banche mondiali, per trovare la migliore cura esistente per ogni paziente.
«Passaporto Genetico e Molecular Tumor Board sono complementari e hanno un unico obiettivo: la massima personalizzazione delle cure – ha dichiarato Roberto Orecchia, Direttore Scientifico IEO – Possiamo parlare oggi di Personalizzazione Molecolare perché cerchiamo farmaci efficaci contro le molecole che compongono la cellula tumorale della persona che stiamo trattando.
Un risultato straordinario e tanto più significativo perché si applica anche alla popolazione di malati più difficili, che non sono responsivi alle terapie standard. È proprio in questi casi infatti che interviene il Molecular Tumor Board, un team multidisciplinare che utilizza i dati del Passaporto Genetico per creare un mini-avatar del tumore e confrontarlo con gli altri avatar nel mondo, per sapere in tempo reale se in qualche caso è stato utilizzato un farmaco rivelatosi efficace, anche se “off label”, cioè originariamente approvato e prescritto per altre malattie».
«Quando ci troviamo di fronte a un tumore con una mutazione genetica non nota – spiega Giuseppe Curigliano, Direttore della Divisione Sviluppo Nuovi Farmaci per Terapie Innovative IEO – possiamo verificare se è una “mutazione privata”, che è stata rilevata quindi solo in quel paziente, oppure se è già stata studiata e trattata con molecole mirate a quella mutazione. Per far questo in IEO consultiamo, tramite l’intelligenza artificiale, quattro database mondiali.
È una svolta di enorme importanza per i pazienti: possiamo ragionevolmente affermare che se esiste una cura innovativa, IEO è in grado di proporla. Non solo. La condivisione dei dati ci permette anche di evitare al paziente terapie che non funzionerebbero, perché sappiamo che hanno fallito in casi analoghi al suo. Va sottolineato che il paziente partecipa a questo grande progetto cooperativo, mettendo i suoi dati a disposizione della ricerca e degli altri pazienti nel mondo».
Prof. Roberto Orecchia
Direttore Scientifico
Istituto Europeo di Oncologia
Prof. Giuseppe Curigliano
Direttore Divisione Sviluppo Nuovi Farmaci per Terapie Innovative
Istituto Europeo di Oncologia
Cerchiamo farmaci efficaci contro le molecole che compongono la cellula tumorale. Un risultato straordinario perché si applica anche ai malati più difficili. La condivisione dei dati ci permette anche di evitare al paziente terapie che non funzionerebbero, perché sappiamo che hanno fallito in casi analoghi al suo.