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9 settembre, 2020

L’importanza del dialogo nella cura del tumore alla prostata

Molti pazienti affrontano gli effetti collaterali dei trattamenti per tumore alla prostata in solitudine: argomenti delicati e fondamentali per il benessere della persona, come la disfunzione erettile o l’incontinenza, spesso non vengono affrontati né con il medico né con i partner, dando per scontato che non esistano soluzioni migliorative. IEO ha deciso di infrangere questo tabù.

«Se identificato e trattato per tempo, il tumore della prostata ha una guaribilità altissima che sfiora il 90%dichiara il Prof. Ottavio De Cobelli, Direttore del Programma Prostata IEO – Tuttavia non possiamo ignorare che i trattamenti possono avere un impatto importante sulla qualità di vita, in particolare sulla continenza urinaria e la potenza sessuale, e di conseguenza sulla sfera psicologica della persona nel suo insieme. Noi ci siamo impegnati a conoscere nei dettagli questo impatto, per poterlo ridurre in modo mirato, paziente per paziente.

Per un anno dopo la dimissione abbiamo misurato gli esiti funzionali e psicologici di centinaia di pazienti (oltre 600) operati di prostatectomia radicale, chiedendo a ognuno di loro di valutare sia gli eventuali disturbi organicistici (come la continenza, la potenza sessuale, le irritazioni e così via) che il loro vissuto del post-intervento. Ora conosciamo in modo scientifico i diversi fattori che influenzano la qualità di vita dopo una prostatectomia e la nostra sfida è impostare il processo di cura in modo che le probabilità di controllare questi fattori siano le più alte possibili».

Prof. Ottavio De Cobelli
Direttore del Programma Prostata
Istituto Europeo di Oncologia

 

Il ruolo della Psiconcologia nel processo di cura

L’iter di cura necessario per il trattamento del tumore prostatico determina effetti collaterali che impattano sulla sfera sessuale e, dunque, sulla qualità di vita della persona.
Il discomfort sessuale non si esaurisce con il deficit erettile e l’incontinenza urinaria, bensì è costituito dal corollario di implicazioni psicologiche ed emotive che il paziente vive e che modificano la percezione della propria sessualità, del proprio ruolo sociale, in alcuni casi della propria identità.
Il cambiamento dell’immagine corporea, le funzioni sessuali che richiedono tempi differenti, il senso di vergogna che può emergere, meritano uno spazio di trattamento specifico e dedicato, che è necessario includere nel processo di cura che mira alla multidisciplinarietà. Per questo lo IEO ha dato vita a un progetto di counselling psico-sessuologico offerto al paziente in fase di pre-trattamento, che crea un contesto informativo sulla relazione tra cancro e sessualità. L’intervento mira al sostegno psicologico e all’orientamento rispetto a problematiche della sfera sessuale, permettendo al paziente di acquisire informazioni e conoscenze necessarie per attuare scelte consapevoli nell’ambito della propria sessualità.

Prof.ssa Gabriella Pravettoni
Direttore Psiconcologia
Istituto Europeo di Oncologia